Coronavirus, tensione tra Stato e Regioni. Le ultime
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Coronavirus, Boccia alle Regioni: “Chi chiude le scuole si assuma la responsabilità”

Francesco Boccia

Alta tensione tra Stato e Regioni. Boccia ai governatori: “Noi vi abbiamo aiutato. Aspettiamo le vostre risposte”.

ROMA – Alta tensione tra Stato e Regioni. La decisione di chiudere le scuole in Campania non è stata condivisa dal ministro Boccia. Durante l’ultima Conferenza il titolare degli Affari Regionali ha ricordato che “i due pilastri da tutelare sono scuola e lavoro e se le ordinanze incidono su quegli ambiti, sarebbe più opportuno un raccordo tra Governo e Regioni“.

Bonus Natale 2024:
a chi spetta e cosa c'è da sapere

Boccia alle Regioni: “Attendiamo delle risposte”

Un confronto, almeno secondo quanto riferito dall’Ansa, molto teso. “Massima disponibilità e massima trasparenza, chi ha bisogno di aiuto lo dica, ma questo va fatto prima di intervenire su lavoro e scuola. In questi mesi sono stati distribuiti ventilatori polmonari ovunque, così come confermato da Arcuri. Il problema è dove sono finiti i ventilatori, attendiamo risposte in tempo reali“, avrebbe detto il ministro Boccia ai governatori.

L’esponente dem si sarebbe soffermato anche sulla decisione di De Luca di chiedere le scuole: “Il presidente ha deciso di emanare una sua ordinanza e deve assumersi la responsabilità degli effetti. Noi siamo sempre stati al fianco di tutte le Regioni con materiali, ventilatori e risorse“.

Francesco Boccia
Francesco Boccia

Bonaccini frena: “Non pensiamo a nuove restrizioni”

Ipotesi di coprifuoco non confermata da Bonaccini: “Stiamo seguendo passo passo la situazione. Siamo pronti a intervenire con misure più restrittive, ma non abbiamo intenzione di farlo nell’immediato“.

Un freno alle indiscrezioni è stato messo anche dal ministro Speranza: “Il problema è serio, non possiamo nasconderlo. Ci sono istituzioni, scienziati che stanno lavorando. Facciamo le cose per bene“.

Arcuri: “Regioni non hanno attivato 1.600 posti in terapia intensiva”

Nel mirino del commissario Arcuri sono finite le Regioni. Come riportato dall’Ansa, al termine della Conferenza Stato-Regioni il manager avrebbe ricordato come “in base ai dispositivi forniti, dovevamo avere 1.600 terapie intensive in più che sono nelle disponibilità delle singole regioni ma non sono state attivate“.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 13:27

Lombardia verso la stretta, chiusura dei bar alle 24, più smart working

nl pixel